Secondo un monitoraggio effettuato dall’Istituto Nazionale di Statistica (NSI) bulgaro i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano sono il 15% rispetto al complessivo di giovani con la sessa età. E’ una percentuale in linea alle medie dell’Unione Europea, laddove per l’Italia il tasso di disoccupazione giovanile a dicembre 2022 era il 23,7%.

Il paragone con l’Italia non deve far pensare che il 15% della Bulgaria sia un dato positivo. Le conseguenze economiche del Covid e la guerra in Ucraina con la contrazione dei rapporti commerciali con la Russia hanno contribuito a far aumentare una inattività tra i giovani che sembrava scongiurata secondo il trend degli anni passati.

E’ significativo altresì un altro dato che emerge dallo studio del NSI Bulgaro: una persona su dieci tra i giovani tra i 18 e i24 anni, ha abbandonato la scuola e l’istruzione superiore per quelli tra i 25e i 34 anni è del 33,8%.

Emerge da questi dati che tra i giovani è abbastanza diffuso un sentimento di delusione e di frustrazione che non li spinge ad essere ottimisti e motivati rispetto al futuro, con la conferma che il 4,5% di tutte le persone economicamente inattive nella stessa fascia di età, ha smesso di cercarsi un lavoro.

La speranza che queste percentuali possano ridursi nel 2023 è legata ad un ristabilimento dell’attività di governo che risente in maniera considerevole della mancanza di una maggioranza coesa in Parlamento e che ha portato i bulgari a ricorrere alle urne elettorali molto frequentemente.